A cura di Anna Erranti
KI, Energia Individuale
Ki è la Forza Vitale che scorre in ogni organismo vivente. In Sanscrito è conosciuta come Prana, nella Medicina Tradizionale Cinese si chiama Chi, e circola negli organi interni e nei meridiani ed è responsabile dei principali processi fisiologici come la respirazione, la digestione, la circolazione sanguigna e linfatica, la secrezione e l’escrezione. Esiste il chi del fegato, della milza, del cuore, dei polmoni, dei reni, del cibo e nelle arti marziali indica la capacitò di concentrare e dirigere il Potere Personale durante il combattimento.
Nell’Aikido e nel Tai Chi ogni gesto è un movimento di energia, nel Karate, nel Judo, nel Ju Jitsu non è importante la forza muscolare quanto l’abilità di gestire il Ki e direzionarlo. Le pratiche yogiche di respirazione o Pranayama mettono in condizione di accumulare l’energia all’interno del corpo, attraverso la meditazione, i mudra, i mantra possiamo interagire con ilo nostro equilibrio psico-fisico.
Reiki, la Coscienza Cosmica al servizio dell’individuo
Reiki è una pratica che consente di mettere in contatto REI e KI, creando un potente ed inesauribile flusso di energia attraverso l’organismo. Ogni carenza di energia vitale all’interno del corpo viene in breve tempo colmata di nuova forza, gli organi del corpo attraversano un periodo di vera e propria rigenerazione cellulare, tutte le emozioni bloccate all’interno dell’organismo e responsabili delle malattie emergono alla coscienza, la mente funziona con lucidità e chiarezza, scorie e tossine vengono espulse, lo Spirito inizia a guidare la vita.
Reiki è una religione?
Reiki è una tecnica di guarigione naturale che utilizza L’Energia Vitale: Reiki non presuppone l’esistenza di una divinità né tantomeno prevede modalità o dogmi per stabilire una relazione con essa. Reiki non si pone in contrasto con qualsivoglia professione di fede.
Reiki è rispetto per ogni forma di vita e di proprietà, per ogni modo di vivere, di agire, di pensare. Compito di Reiki e di chi si dedica a questa pratica non è giudicare se qualcosa è giusto o sbagliato, ma di accettare, comprendere, lasciar fluire….
Reiki si basa sul principio, riconosciuto sia in Oriente che in Occidente, che l’essere umano è un insieme di Corpo. Emozioni, Mente e Spirito e che se non si alimentano correttamente tutte queste parti, l’equilibrio psico-fisico si altera e ne consegue la malattia: Per Reiki, come per tutte le Medicine Olistiche, la malattia non è un sintomo da combattere e sconfiggere attraverso i farmaci, ma è la manifestazione di un conflitto interiore profondo e nascosto con cui occorre entrare in contatto.
La malattia è un disagio dell’anima che si esprime attraverso il corpo. Non bisogna curare il sintomo, bisogna guarire l’Uomo nella sua interezza. Non è il cuore o il fegato che si ammalano, essi sono solo il tramite per veicolare una informazione. E’ qualcosa dentro la vera malattia, la rabbia, la frustrazione, l’odio, la tristezza. Reiki aiuta a prenderne coscienza.
Come funziona ReiKi? Perché si guarisce con ReiKi
Possiamo parlare del corpo fisico come una specie di involucro che contiene gli organi preposti al mantenimento della vita.
All’interno del corpo esistono anche sottili e complesse elaborazioni degli stimoli esterni che vanno sotto il nome di emozioni, sentimenti, sensazioni etc. Immaginiamo una serie di bamboline russe, una dentro l’altra, dalla più grande alla più piccola. Chiameremo quest’ultima essenza o anima, o principio informatore. D’altra parte è anche una prova, quella di riuscire a mantenere o ritrovare la natura originaria.
Se le bambole più grandi cominciano a danneggiarsi o a deformarsi , la bambolina piccola in qualche modo deve manifestare che qualcosa non sta andando secondo i piani stabiliti, che l’integrità delle varie parti è minacciata e a lungo andare potrebbe portare alla distruzione del sistema.
Il dolore è l’informazione che qualcosa non va, lo stesso dolore che ci fa togliere la mano dal fuoco ci dice anche che stiano andando nella direzione sbagliata, o perlomeno che non stiamo realizzando la nostra vita, ma forse quella di qualcun altro.
Il bambino impara alla svelta a comportarsi come ci si aspetta da lui per ricevere amore, ma così facendo, anno dopo anno, finisce per imparare a vivere più in funzione delle aspettative e dei giudizi altrui che per se stesso e secondo i propri desideri. Che succederebbe alla mano che sta sul fornello acceso se invece di toglierla rapidamente dal fuoco prendessimo una pasticca di qualche sostanza antidolorifica? Ammesso che facesse effetto immediatamente e che la mano rimanesse sul fuoco, non sentiremmo più dolore, ma la mano dopo un po’, non esisterebbe più, sarebbe bruciata completamente.
E’ ovvio che questi esempi sono paradossali, ma ci servono per comprendere in che modo funziona il sistema Mente/Corpo. Il dolore ci informa che qualcosa non va. E il dolore non riguarda solo il corpo, ma tutto l’ambito relazionale della nostra vita. L’interazione con i genitori, con i parenti, con gli insegnanti, con i media, con l’autorità, con il lavoro, con il marito, con la moglie influenzano continuamente le nostre scelte. Esiste una linea fragilissima che si snoda fra gli eventi esterni e il nostro modo di integrarli nella nostra vita.
Questo si chiama cammino di crescita. Occorre grande lucidità, maturità e responsabilità per riuscire a seguire questo filo che passa attraverso tutti gli estremi: tra vita e morte, fra te e me, fra le mie esigenze di uomo e le mie esigenze di uomo e le mie responsabilità di genitore, fra la solitudine e la dipendenza, fra gli istinti bestiali e la più elevata spiritualità.
La vita si snoda attraverso continui conflitti, che altro non sono che prove che permettono all’anima di compiere il passaggio in questa vita. Quando non voglio vedere un conflitto, questo deve trovare un modo per manifestarsi. Il modo è il dolore. Il dolore non è una punizione, non è una necessaria condizione dell’esistenza umana, non siamo nati per soffrire né la vita è sofferenza. Il dolore è un segnale che richiama la nostra attenzione su noi stessi quando ci stiamo dimenticando di chi siamo e di cosa vogliamo veramente. Diventiamo ciechi quando non vogliamo vedere, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, restiamo paralizzati in un letto quando non vogliamo andare avanti, perdiamo la voce quando abbiamo paura di dire la verità.
La vita dell’adulto è piena di conflitti. Compito dell’adulto è sviluppare la capacità di risolvere i conflitti e chi vuole guarire deve essere disposto a guardare il film della propria vita e ricercare con onestà e chiarezza tutti i “vuoti di amore” e cominciare a riempirli con le proprie mani. Deve togliere gli scheletri dagli armadi e dargli finalmente sepoltura e lasciarli andare. Deve prendere per mano quel bambino ferito dentro che è dentro di lui e dargli tutto l’amore e la protezione che non ha ricevuto.
L’adulto deve far pace con se stesso e gli altri e smettere di colpevolizzare o fare la vittima, smettere di giudicare, di ferire, di odiare se stesso e gli altri, smettere di chiudere la propria vita in un personaggio che fa o dice esattamente ciò che si aspetta da lui..
Guarire significa imparare ad amarsi, a onorarsi, a rispettarsi. ReiKi è un valido aiuto a far si che questo possa accadere.
I cinque principi Reiki:
Solo per oggi non preoccuparti
Solo per oggi non arrabbiarti
Onora i tuoi genitori, i Maestri e gli Antenati
Guadagna da vivere onestamente
Mostra gratitudine ad ogni essere vivente.
Anna Erranti Reiki Master – Tel. 349 6691626 – Mail: erranti.anna@gmail.com